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Le tavole di Rorschach e metodi proiettivi

Le tavole di Rorschach e metodi proiettivi come possibilità narrativa

Il caso di N.: La ruggine che corrode da dentro. Narrazione e clinica nel DOCP

Le ossa non servono solo da sostegno per il corpo, quasi fossero una sorta d’impalcatura che sostiene un edificio, ma hanno anche altre importanti funzioni come, per esempio, quella di aiutare a sostenere e a proteggere gli organi vitali.

Anche se a uno sguardo superficiale possono sembrare tessuti “morti” per via della loro durezza e del fatto che non cambiano forma una volta raggiunta l’età adulta, le ossa sono in realtà costituite da cellule vive e attive che contribuiscono a mantenerne forma e forza. Tra le cellule presenti nelle ossa s’incontrano gli osteoblasti che costruiscono la matrice ossea indispensabile perché l’osso sia forte e gli osteoclasti che invece aiutano l’osso a mantenere la propria forma depositando o rimuovendo minerali.

Tutte le cellule che compongono l’osso possono trasformarsi e dare origine a un tumore.
Questa è la storia di N., un uomo di quarantacinque anni che, attraverso la proiezione di Sé nelle tavole di  Rorschach, narra la sua angoscia e la sua maledizione di uomo non sostenuto e non protetto dalla madre.

Condannato al destino di Sisifo, organizza i suoi meccanismi difensivi sul pensiero ossessivo basato sulla fantasia “se sarò perfetto, mi potranno amare”.
N. ha la fisicità di un marine: non altissimo, circa 1.75, fisico asciutto di chi fa sport e mangia sano, armonico e ben piantato a terra. Capelli cortissimi, occhi dallo sguardo acuto e vivace, veste sportivo e sempre impeccabile. Cammina appoggiando prima la punta dei piedi, come se molleggiasse ad ogni passo per spiccare il volo.

Entra nello studio con aria timorosa esprimendo subito la sua preoccupazione di “non funzionare più”.
N. è affetto da Esostosi Multipla Ereditaria (EME) di cui è portatore il nonno materno che perde la moglie per un osteosarcoma all’età di cinquantaquattro anni. Quando la nonna muore, la mamma di N. cade in una depressione molto grave iniziando a odiare “tutti quelli che continuavano ad avere una madre” (quindi anche lui): N. aveva tre anni e mezzo. A quindici anni scopre di aver ereditato dal nonno l’EME.

Alla notizia la madre sprofonda nuovamente nell’angoscia. Ma tutto questo lo scoprirò nel corso della terapia.

Il suo protocollo Rorschach ha una caratteristica saliente: durante la somministrazione le risposte sono secche, telegrafiche e velocissime. Durante l’inchiesta, diventa enfatico e saturo di confabulazioni, espresse con atteggiamento concitato, quasi maniacale, spesso caratterizzato dalla manifestazione particolare della perdita del controllo dell’atto interpretativo. La sensazione controtransferale è quella di un’urgenza.

Il suo malessere e tutta la sua storia evolutiva si declinano fin dalla prima tavola, ma la cosa più forte emerge in tavola IX: “La ruggine che corrode da dentro” (engramma proiettato nell’osservazione del dettaglio centrale della tavola)

In questa proiezione N. riferisce i connotati della sua angoscia originale fornendo alla coppia terapeutica una preziosa mappa cognitiva della rappresentazione mentale della sua esistenza.

Nella ricostruzione di questo caso clinico si potrà osservare la potenza elicitativa delle tavole di Rorschach che anticipa in pochi minuti il totale contenuto di un intero percorso terapeutico. S’illustreranno gli engrammi salienti e come essi sono in seguito stati utilizzati per lavorare principalmente sulla struttura ossessiva.

Partendo da ciò che è emerso durante la somministrazione, si ripercorreranno le sedute maggiormente salienti allo scopo di condividere le informazioni illuminanti e come siano state decisive per interventi altamente funzionali e ricostruttivi.

Normalmente la loro crescita s’interrompe definitivamente con il raggiungimento dell’età adulta, quando lo sviluppo dell’individuo è completato.

La diagnosi della malattia è relativamente facile e si basa su un’attenta valutazione clinico-radiografica.

Guarda il video della relazione

dott.ssa Claudia Giampieri
Psicologa – Psicoterapeuta – Esperta in Psicodiagnosi Clinica e Giuridico Peritale – CIFRIC

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